Tracce degli italiani in africa (Egitto)
Oltre 200 anni fa i preti salesiani, seguaci di don Bosco, furono i primi ad insediarsi nella città di Alessandria per portare avanti la loro opera missionaria, facendo leva sull’insegnamento della falegnameria, della costruzione edile e della stampa alla popolazione perché trovasse nuove opportunità di vita.
La secolare abitudine degli egiziani di tramandare per “scritto” le informazioni, l’avveniristica iniziativa di aprire un passaggio che unisse il Mar Rosso ed il Mare Mediterraneo, trasporta in Egitto un “esercito” di braccianti che, armati di picconi e di pale hanno realizzata l’opera, nel breve tempo sviluppa le pubblicazioni a stampa di giornali che raccontano la vita e le opere degli italiani e delle diverse comunità.
Autorità italiane ed egiziane e personaggi più o meno illustri dell’epoca, fanno a gara per essere presenti e farsi ritrarre nelle diverse fasi della gigantesca opera che viene riportata sui giornali.
Diverse testate hanno documentate le fasi e gli interventi sul campo.
Non tutte queste hanno avuta vita lunga, ma altre sono nate a testimoniare la continuità dell’opera, diventata di interesse mondiale per i trasporti marittimi.
La tradizionale regola delle biblioteche di “conservare” ha salvato per noi le raccolte che essendo cartaee hanno però risentito dell’umidità delle città di mare.
Porto Said all’ingresso del Canale, diventa uno dei centri di traffico navale più importante poiché l’attraversamento permette di ridurre del 50% tempo e percorsi di trasporto delle merci dall’Asia all’Europa.
Tanto fervore, scatena l’interesse delle nazioni che operano maggiormente nei trasporti marittimi (UK) ed ovviamente di quelle i cui porti hanno maggiormente risentito dell’apertura del Canale di Suez (DE).
Hitler, invade mezza Europa ma non dimentica l’Egitto come scorciatoia per i rifornimenti.
E’ la storia di quel periodo che ogni uno di noi ha imparata a scuola.
La Fondazione ANPIMED (Associazione Nazionale Pro Italiani nel Mediterraneo) con sede ad Alessandria d’Egitto presso la casa Vittorio Emanuele III, ha localizzati i depositi delle testate ancora esistenti e si prepara ad allestire, in quegli stessi locali, un laboratorio di scansione delle pubblicazioni cartacee ad opera di una costituenda PMI di operatori egiziani, che con la Sc IDEA realizzerà le fasi di elaborazione successive con programmi software specialistici e competenze professionali.
Il progetto si prefigge di:
“salvare” come immagini digitali le edizioni originali cartacee esistenti,
renderne utilizzabili i testi integrali degli articoli pubblicati, classificati per argomento.
creare un Sito web che permetta la ricerca sui testi integrali e porti alla luce anche i più piccoli episodi che la cronaca dell’epoca ha registrati, ma che le difficoltà di trasporto fisico delle edizioni cartacee (navale) e la tecnologia di trasmissione (telegrafo), hanno fin’ora negati agli studiosi, agli autori ed editori dell’epoca, ed ai parenti dei tanti italiani che hanno persa la vita nella guerra d’africa, sparsi in tutto il mondo.